MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA EX D.LGS n. 39/2021

Responsabile al Safeguarding federale: Francesco Delia +393396639284 email: francescodelia788@gmail.com

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA EX D.LGS n. 39/2021

 

Premessa

 

La Federazione Ginnastica Italiana ha emanato “Le Linee Guida” previste dal D.Lgs. n. 39/2021, dirette a prevenire abusi, violenze e discriminazioni nell’attività sportiva, anche nel rispetto delle indicazioni contenute nella Delibera della Giunta Nazionale del CONI n. 255 del 25.7.2023 e 213 del 17.05.2024.

 

La Polisportiva Alfa (da ora in poi definita anche come “la Società” ha adottato il presente modello in qualità di Associazione o Società sportiva dilettantistica che svolge, senza scopo di lucro, attività sportiva, nonché la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza all’attività sportiva dilettantistica.

 

Condannando fermamente qualsivoglia discriminazione, molestia e/o abuso in qualsiasi forma (anche) nell’ambito dello Sport, in generale, e della Ginnastica artistica, in particolare, nonchè con la consapevolezza che le violenze e gli abusi nello sport colpiscono fisicamente ed emotivamente gli atleti, così come l’affidabilità delle organizzazioni sportive, la Polisportiva Alfa si impegna ad applicare una politica di “tolleranza zero” per la discriminazione e le violenze indipendentemente dal genere, dall’origine etnica, dalla fede religiosa, dall’orientamento sessuale e dalla disabilità, al fine di garantirne uno sport aperto e inclusivo e tutelare il diritto di praticare uno sport sicuro, definito come un ambiente sportivo rispettoso, equo e libero da ogni forma di violenza nei confronti degli atleti, soprattutto se minori e particolarmente vulnerabili, nonché da ogni altra condizione di discriminazione prevista dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198.

 

Pertanto, con riferimento ai diritti che la Società si impegna a rispettare e far rispettare, il principale diritto fondamentale dei Tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal superiormente richiamato decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento

 

 

 

 

sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettivo, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo. Chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva è tenuto a rispettare i predetti diritti dei Tesserati.

La Società adotta misure per assicurarne l’effettività dei diritti di cui al comma precedente e le relative tutele, con particolare riguardo alla tutela dei minori.

Adotta, a1tresì, ogni necessaria misura per favorire il pieno sviluppo fisico, emotivo, intellettuale e sociale dell’atleta, la sua effettiva partecipazione all’attività sportiva nonché la piena consapevolezza di tutti l tesserati in ordine a propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele.

Art. 1 – Obiettivi e finalità del Modello:

 

  • la promozione dei diritti indicati in Premessa;
  • la promozione di una cultura e di un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i Tesserati, in particolare dei minori, che garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;
  • la consapevolezza dei Tesserati in ordine ai propri diritti doveri, obblighi, responsabilità e tutele;
  • 1’individuazione e l’attuazione di adeguate misure, procedure e politiche di safeguarding, anche in conformità con le raccomandazioni del Responsabile Federale delle Politiche di Safeguarding, che riducano i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
  • la gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;
  • l’informazione dei Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
  • la partecipazione della Società e dei Tesserati alle iniziative organizzate dagli Enti di affiliazione nell’ambito delle politiche di Safeguarding adottate;
  • il coinvolgimento proattivo di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di Safeguarding della Società.

 

 

 

 

 

Art. 2 – Principi

 

1 soggetti indicati nell’art. 3 sono tenuti ad adottare comportamenti conformi ai seguenti principi:

 

  1. Garantire un ambiente basato sui principi di uguaglianza e sulla tutela della libertà, della dignità e dell’integrità personale.

 

  1. Assicurate a ogni Tesserato attenzione, impegno, rispetto e dignità, senza discriminazioni di età, etnia, status sociale, orientamento politico, credo religioso, genere, orientamento sessuale, disabilità o altre caratteristiche che possano comportare qualsivoglia forma di discriminazione.

 

  1. Prestare particolare attenzione a situazioni di disagio, sia percepite direttamente che apprese indirettamente, con particolare riguardo alle circostanze coinvolgenti i
  2. Segnalare prontamente qualsiasi circostanza di interesse ai genitori o tutori legali o agli enti di vigilanza designati o al responsabile Safeguarding della società
  3. Rivolgersi al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Safeguarding Officer della FGI nel caso sospetti o rilevi condotte conformi ai cimiteri del presente documento.

 

  1. Garantire lo svolgimento dell’attività sportiva rispettando lo sviluppo fisico, sportivo ed emotivo degli atleti, considerando i loro interessi, inclinazioni, attitudini e bisogni.

 

  1. Pianificare e gestire l’attività, anche durante gli spostamenti, adottando soluzioni organizzative e logistiche atte a prevenire situazioni di disagio o comportamenti
  2. Ottenere e conservare l’autorizzazione scritta dei genitori o tutori legali per gli atleti minorenni qualora si programmino allenamenti individuali o in orari non abitualmente frequentati.

 

  1. Prevenire, durante gli allenamenti e le competizioni, ogni forma di comportamento o condotta descritta nel presente documento attraverso azioni di sensibilizzazione e

 

 

 

 

  1. Informare chiaramente i partecipanti all’attività sportiva che apprezzamenti, commenti o valutazioni non strettamente correlati alla performance sportiva e non inclusi nei parametri definiti nel presente documento possono ledere la dignità e il rispetto della persona.

 

  1. Favorire la parità di genere nella rappresentanza, nel rispetto delle normative

 

Art. 3 – Soggetti destinatari

 

  1. Sono tenuti al rispetto del presente documento i seguenti soggetti:

 

  1. I Tesserati in conformità a quanto stabilito dallo Statuto Federale e dal Regolamento Organico Federale, presso la Società;
  2. Tutti coloro che svolgono attività lavorativa o di volontariato per conto della società;
  3. Tutti coloro che, in via residuale, hanno rapporti con la Società.

 

Art. 4 — Condotte vietate

 

Ai fini del presente documento, così come indicato nella Linee Guida della Federazione FGI, sono vietate le seguenti fattispecie di comportamento:

  1. Abuso psicologico, inteso quale atto intenzionale e indesiderato (come il confinamento, l’isolamento, la restrizione, la mancanza di rispetto, l’intimidazione o altre azioni similari) che possa compromettere l’identità, la dignità e l’autostima del Tesserato, anche attraverso mezzi digitali;
  2. Abuso fisico, inteso quale atto deliberato e indesiderato (come botte, pugni, percorse, soffocamento, schiaffi, calci o il lancio di oggetti, ) che possano causare danni fisici, lesioni o compromettere lo sviluppo psico-fisico (inclusi comportamenti come l’imporre carichi di allenamento inappropriati o l’uso improprio di strumenti sportivi);
  3. Molestie sessuali, da intendersi quali comportamenti, richieste e/o comunicazioni (telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione) a sfondo sessuale che siano indesiderati e/o sgraditi, verbali e/o non verbali (consistenti anche nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato), che possano cagionare fastidio o disturbo per il Tesserato;
  4. Abuso sessuale, inteso come qualsivoglia comportamento di natura sessuale (a prescindere da un eventuale contatto), non consensuale – in quanto il consenso è stato negato, non dato o manipolato – includendo altresì comportamenti coercitivi della volontà del Tesserato, come nell’ipotesi in cui lo stesso sia costretto ad assumere condotte sessuali inappropriate e/o Inoltre, si ritiene configurabile siffatto abuso anche allorquando si osservi il Tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
  5. Negligenza: si verifica quando un Tesserato, e in particolar modo i Dirigenti amministrativi, sportivi e tecnici (in primis gli allenatori), nonostante siano a conoscenza di un evento rilevante ai sensi del presente articolo, omettano di intervenire cagionando un danno o creando un pericolo imminente di Tale condotta si riterrà integrata anche attraverso il persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del Tesserato.
  6. Incuria, tale condotta si configura in ipotesi di mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo del Tesserato;
  7. Abuso di matrice religioso: comprende ogni atto che limita o condiziona il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa;
  8. Bullismo e cyberbullismo, tale condotta include qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, anche attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più Tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sugli Tali condotte sono possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un Tesserato che determini una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti 1’aspetto fisico, minacce verbali anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dallo vittima);
  9. Comportamenti discriminatori, comprendono qualsiasi forma di violenza, sia fisica che psicologica, basata sul genere, altrimenti note come “violenze di genere”; qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento.

Art. 5 — Protezione dei minori

 

  1. La Società è tenuta a richiederne preventivamente una copia del certificato del casellario giudiziale, ai sensi della normativa vigente, a tutti i soggetti, indipendentemente dalla forma di impiego, incaricati di compiti che comportano contatti diretti e regolari con minori.

 

Art. 6 — Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni

 

  1. Per’ prevenire e contrastare ogni forma dl abuso, violenza e discriminazione nei confronti dei Tesserati, nonché garantire l’integrità fisica e mortale degli sportivi, la Società ha nominato un Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni, come richiesto anche dall’articolo 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021. Tale nomina è comunicata alla FGI.
  2. Il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni è stato scelto tra individui di comprovata integrità morale e competenza.

 

Secondo quanto previsto, vengono rispettati i seguenti requisiti:

 

  1. Essere tesserato FGI regolare;
  2. Possedere la cittadinanza italiana;
  3. Non avere riportato condanne penali definitive per reati non colposi con pene detentive superiori ad un anno, o con pene che comportino 1’interdizione dai pubblici uffici per più di un anno;
  4. Non avere riportato, nei precedenti dieci anni, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte di enti sportivi riconosciuti a livello nazionale o internazionale.
  5. La nomina del Responsabile viene resa pubblica all’interno dell’associazione attraverso affissione nella sede c pubblicazione sulla homepage del sito, se disponibile), e inserita nel sistema gestionale federale secondo le procedure stabilite dalla regolamentazione federale.
  1. Il mandato del Responsabile dura sei anni e può essere
  2. In caso di dimissioni o cessazione del mandato per altri motivi, l’associazione ha 30 giorni per nominare un nuovo Responsabile e comunicarne la nomina a1 sistema gestionale federale, secondo le procedure stabilite dalla regolamentazione

ó.  La nomina de1 Responsabile può essere revocata prima della scadenza del mandato per gravi irregolarità di gestione o funzionamento, con provvedimento motivato dell’organo competente dell’associazione. Il Safeguarding Office della FGI viene informato tempestivamente della revoca e dei motivi. L’associazione procede alla sostituzione del Responsabile secondo le procedure indicate al punto precedente.

  1. Il Responsabile ha le seguenti responsabilità:

 

Sorvegliare l’applicazione corretta del Regolamento per la prevenzione e il contrasto di abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della FGI all’interno dell’associazione, così come l’applicazione e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati;

Adottare iniziative, anche di carattere urgente, per prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione nell’associazione, oltre a promuovere iniziative di sensibilizzazione ritenute opportune;

Segnalare al Safeguarding Office eventuali condotte rilevanti e fornire le informazioni o documentazione richiesta;

Rispettare gli obblighi di riservatezza come previsto dall’articolo 14 del “Regolamento per la prevenzione e il contrasto di abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati” della FGI e più in generale dalla normativa sulla tutela dei dati personali (codice della Privacy)

– Proporre all’organo competente dell’associazione eventuali aggiornamenti ai Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e ai Codici di condotta, tenendo conto delle esigenze dell’associazione;

 

Valutare annualmente l’efficacia dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta, e sviluppare e attuare un piano d’azione per’ risolvere eventuali criticità riscontrate;

Partecipare agli eventi formativi obbligatori organizzati dalla FGI.

 

Art. 7 — Obbligo di segnalazione

 

  1. Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti ai sensi dell’articolo precedente e che coinvolgano Tesserati, in particolare minorenni, è tenuto a comunicarlo immediatamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della società e/o il Safeguarding Office della FGI.
  2. Chiunque sospetti comportamenti rilevanti secondo il presente Regolamento può discuterne con il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Safeguarding Office della FGI.

 

Art. 8 — Diffusione ed attuazione

 

  1. La Società, anche con il supporto del Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni, si impegna a diffondere ampiamente il presente documento e il Codice di Condotta a tutela dei minori e per la prevenzione di molestie, violenza di genere e discriminazioni (vedi Allegato A) tra i propri Tesserati FGI e i volontari coinvolti nell’attività sportiva, in qualsiasi ruolo o funzione. Si impegnano inoltre a mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari per garantire la piena applicazione di tali normative, a svolgere verifiche su ogni segnalazione di violazione e a condividere materiale informativo per sensibilizzare e prevenire i disturbi alimentari negli sportivi.
  2. Il presente documento sarà pubblicato sul sito web dell’associazione, se disponibile, e/o affisso presso la sede, e sarà portato a conoscenza di tutti i collaboratori al momento dell’instaurazione del rapporto con la Società. Qualsiasi violazione delle disposizioni sarà sanzionata con adeguate misure disciplinari o contrattuali.

 

Art. 9 — Norme finali

 

  1. Come previsto dall’Art. 2 del “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati”, il presente documento viene revisionato dal Consiglio Direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale, nonché ogni volta che sia necessario per recepire eventuali nuove disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, modifiche ai Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding, nonché eventuali integrazioni alle normative della FGI.

 

Allegato A

 

CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE

 

Ai sensi del “regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze, e discriminazione sui tesserati” e alle “Linee guida per l’adeguamento alle politiche di Safeguarding” emanati dalla Federazione Ginnastica d’Italia.

 

Ogni Tesserato ha il dovere di mantenere un ambiente sportivo che sia rispettoso, equo e libero da ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.

È un diritto fondamentale di ciascun Tesserato essere trattato con rispetto e dignità, e di essere protetto da ogni tipo di abuso, molestia, violenza di genere e discriminazione, come previsto dal D.lgs. n. 198/2006. Questo diritto è garantito indipendentemente da razza, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, situazione finanziaria, luogo di nascita, caratteristiche fisiche, intellettuali, relazionali o sportive. Il benessere psicofisico di ogni Tesserato ha sempre la massima priorità, superando anche il successo sportivo.

 

Non sono tollerate discriminazioni di alcun tipo, che siano basate su razza, colore e, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o su qualsiasi altra caratteristica personale, nazionale o sociale, disponibilità economica o altra circostanza.

In caso di violazione delle norme stabilite per prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione, il regime di sanzioni applicabile varierà in base al ruolo che il soggetto ricopre all’interno della FGI, secondo quanto stabilito dall’Art. 5 del “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” della FGI.

 

È espressamente vietata, ripudiata e sanzionata dalla Società ogni forma di:

 

  1. Abuso psicologico, inteso quale atto intenzionale e indesiderato (come il confinamento, l’isolamento, la restrizione, la mancanza di rispetto, l’intimidazione o altre azioni similari) che possa compromettere l’identità, la dignità e l’autostima del Tesserato, anche attraverso mezzi digitali;

 

  1. Abuso fisico, inteso quale atto deliberato e indesiderato (come botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o il lancio di oggetti, ) che possano causare danni fisici, lesioni o compromettere lo sviluppo psico-fisico (inclusi comportamenti come l’imporre carichi di allenamento inappropriati o l’uso improprio di strumenti sportivi);

 

  1. Molestie sessuali, da intendersi quali comportamenti, richieste e/o comunicazioni (telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione) a sfondo sessuale che siano indesiderati e/o sgraditi, verbali e/o non verbali (consistenti anche nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato), che possano cagionare fastidio o disturbo per il Tesserato;

 

  1. Abuso sessuale, inteso come qualsivoglia comportamento di natura sessuale (a prescindere da un eventuale contatto), non consensuale – in quanto il consenso è stato negato, non dato o manipolato – includendo altresì comportamenti coercitivi della volontà del Tesserato, come nell’ipotesi in cui lo stesso sia costretto ad assumere condotte sessuali inappropriate e/o Inoltre, si ritiene configurabile siffatto abuso anche allorquando si osservi il Tesserato in condizioni e contesti non appropriati;

 

  1. Negligenza: si verifica quando un Tesserato, e in particolar modo i Dirigenti amministrativi, sportivi e tecnici (in primis gli allenatori), nonostante siano a conoscenza di un evento rilevante ai sensi del presente articolo, omettano di intervenire e cagionando un danno o creando un pericolo imminente di danno. Tale condotta si riterrà integrata anche attraverso il persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del Tesserato.

 

  1. Incuria, tale condotta si configura in ipotesi di mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo del Tesserato;

 

  1. Abuso di matrice religiosa: comprende ogni atto che limita o condiziona il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa;

 

  1. Bullismo e cybeibullismo, tale condotta include qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettete in atto, personalmente, anche attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più Tesserati con lo scopo di esercitate un potere o un dominio sugli stessi. Tali condotte sono possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un Tesserato che determini una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);

 

  1. Comportamenti discriminatori, comprendono qualsiasi forma di violenza, sia fisica che psicologica, basata sul genere, altrimenti note come “violenze di genere”, qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale

 

10  Altri comportamenti discriminatori, ovvero ogni altra condotta mirata a produrre un effetto discriminatorio fondato su etnia, colore della pelle, caratteristiche fisiche, genere, status socioeconomico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, credenze personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

 

 

 

 

NORME DI CONDOTTA

 

I Tesserati e coloro che partecipano all’attività sportiva in qualsiasi ruolo o capacità hanno espresso divieto di:

 

– Discriminare o avere qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di attiva natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;

Colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente un’altra persona; Avere atteggiamenti nei confronti di altri che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;

Agire con comportamenti che siano di esempio negativo, specialmente per i minori;

Avere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;

Agire               in               modi               che               possano               essere               abusivi; Usare un linguaggio, dare suggerimenti o consigli, offensivi o abusivi; Comportarsi in maniera inappropriata o sessualmente provocante;

Stabilire o intrattenere contatti con minori Tesserati utilizzando strumenti di comunicazione online personali (email, chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all’attività istituzionale;

  • Tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che sono illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;
  • Invitare a momenti conviviali non istituzionali atleti minorenni, salvo il consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale;
  • Agire in modo da fai vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;

Discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altrui.

Con riferimento a quanto previsto dal “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati della FGI di cui a11’Art. 11 si stabiliscono i seguenti doveri e obblighi a carico di tutti i tesserati:

  • Manifestare lealtà, probità e correttezza in tutte le attività connesse o correlate all’ambito sportivo e adottare una condotta improntata al rispetto verso gli altri tesserati;

Evitarne l’uso di un linguaggio inappropriato o allusivo, anche in contesti ludici o scherzosi; Assicurare la sicurezza e la salute degli altri tesserati, contribuendo a creare e mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;

Partecipare attivamente all’educazione e alla formazione nella pratica sportiva sana, offrendo supporto agli a1ti‘i tesserati nei percorsi educativi e formativi

  • Promuovere un equilibrio sano tra vita personale e sportiva, valorizzando anche gli aspetti ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;

Stabilire rapporti equilibrati con coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i soggetti incaricati della cura degli atleti, o i loro delegati;

  • Prevenire e ridurre le dispute, i conflitti e le tensioni attraverso una comunicazione sana, efficace e costruttiva;

Affrontare con proattività comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi; Collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, contrasto e repressione di abusi, violenze e discriminazioni, sia a livello individuale che collettivo;

  • Segnalare tempestivamente a1 Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che possano mettere a rischio se stessi o gli altri, causare pericoli, timori o disagi.

 

DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI AMMINISTRATIVI, TECNICI E SPORTIVI

 

Con riferimento a quanto previsto dal “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” della FGI si stabiliscono i seguenti doveri e obblighi a carico dei dirigenti sportivi e dei tecnici:

  • Contribuire attivamente alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
  • Evitare qualsiasi abuso o utilizzo improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei tesserati, soprattutto se minori;

Partecipare alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, in particolare se minori;

Limitare al minimo indispensabile ogni contatto fisico con i tesserati, soprattutto se minori;

  • Favorire un rapporto tra tesserati basato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali che possano generare uno stato di soggezione, pericolo o timore, anche attraverso la manipolazione;
  • Evitarne di create situazioni di intimità con i tesserati minori;

Organizzare soluzioni logistiche durante le trasferte per prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati, coinvolgendo coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i loro delegati nelle decisioni;

  • Comunicare e condividere con i tesserati minori gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i loro delegati nelle scelte; Evitare comunicazioni e contatti di natura intima con i tesserati minori, anche tramite i social network;

Interrompere immediatamente ogni contatto con i tesserati minori se si avvertono situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, e attivare il Responsabile per’ la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società;

Utilizzare le competenze professionali necessarie nella programmazione e/o gestione dei regimi alimentari in ambito sportivo;

Segnalare tempestivamente eventuali segni di disturbi alimentari degli atleti loro affidati; Dichiarare eventuali situazioni di incompatibilità e conflitti di interesse;

Promuovere i valori dello sport educando al rifiuto di sostanze o metodi vietati per migliorare e le prestazioni sportive dei tesserati;

Mantenersi costantemente informati sulle politiche di Safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonchè sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;

Evitare l’utilizzo, la riproduzione e la diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non per fini educativi e formativi, ottenendo le necessarie autorizzazioni dai genitori o dai soggetti responsabili della lordo cura;

Segnalare prontamente al Responsabile per‘ la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che mettano i tesserati a rischio di pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

 

DIRITTI, DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI

 

Con riferimento a quanto previsto dal “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati della FGI di cui a11’Art. 11 si stabiliscono i seguenti diritti, doveri e obblighi a carico degli atleti:

Collaborare solidalmente con gli altri atleti, offrendo assistenza e incoraggiamento reciproco;

  • Condividere le proprie ambizioni con dirigenti e allenatori sportivi e valutarne insieme le proposte riguardanti gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo anche coloro che hanno la responsabilità genitoriale o sono incaricati della cura, e confrontarsi eventualmente con gli altri atleti;

Comunicare ai dirigenti sportivi e agli allenatori situazioni di ansia, paura o disagio riguardanti sé stessi o altri;

Prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che possano mettere gli altri atleti in uno stato di soggezione, pericolo o timore, anche attraverso manipolazioni;

Rispettare e preservare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e di tutti i soggetti coinvolti nell’attività sportiva;

Riconoscere e rispettare il ruolo educativo e formativo dei dirigenti sportivi e degli allenatori;

  • Mantenere rapporti basati sul rispetto reciproco con gli altri atleti e con tutte le persone coinvolte nell’attività sportiva;
  • Segnalare qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti incaricati della curva degli atleti, o ai loro delegati;

Evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi c allenatori, segnalando eventuali comportamenti inappropriati;

Non diffondere materiale fotografico o video di natura privata o intima senza autorizzazione, segnalando comportamenti non conformi a coloro che esercitano la responsabi1ità genitoriale o ai soggetti incaricati della cura, nonchè al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società;

  • Segnalare tempestivamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che possano mettere sé stessi o altri in pericolo o pregiudizio.

 

NORME SPECIFICHE DI CONDOTTA NELL’ATTIVITÀ CON I MINORI

Quando          si          svolge          attività          con          i          minori,          è           necessario: Organizzare                         l’attività             in          modo         da         minimizzare i           rischi.

Essere visibili ad altri adulti, per quanto possibile, durante l’attività con i minori.

Consentire, quanto possibile e nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza, l’accesso agli impianti durante allenamenti e sessioni di prova ai genitori o tutori legali, o agli addetti alla sorveglianza.

Ottenere e conservare l’autorizzazione scritta dai genitori o tutori legali qualora siano previste sessioni di allenamento singole e/o in orari non consueti.

Astenersi dall’utilizzare, riprodurre e diffondere immagini o video dei Tesserati minori, se non per finalità educative e formative, ottenendo le necessarie autorizzazioni dai genitori o tutori legali o dagli addetti alla sorveglianza.

Evitare situazioni di intimità con i Tesserati minori.

  • Comunicare e condividere con i Tesserati minori gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo i genitori o tutori legali o gli addetti alla sorveglianza.

Astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con i Tesserati minori, anche tramite

social network.

Interrompere immediatamente ogni contatto con i Tesserati minori se si riscontrano situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, informando il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Safeguarding Office della FGI.

  • Promuovere una cultura di apertura che consenta a tutto il personale, ai rappresentanti, ai minori e ai loro caregiver di sollevare e discutere liberamente qualsiasi argomento o

Mantenere relazioni equilibrate con i genitori o tutori legali e gli addetti alla sorveglianza. Informare i minori sul tipo di rapporto che devono aspettarsi con gli allenatori e gli altri membri del sodalizio, incoraggiandoli a segnalare eventuali preoccupazioni.

Valorizzare le capacità e le competenze dei minori e discutere con loro dei loro diritti, di cosa è accettabile e di cosa non lo è, nonché di cosa possono fare in caso di emergenza.

Mantenere un alto standard personale e professionale.

Trattare i minori in modo giusto, onesto e con dignità e rispetto.

Favorire la partecipazione attiva dei minori per sviluppare le loro capacità di auto-protezione.

 

Segnali di disagio e malessere

A titolo esemplificativo, sono considerati segnali di disagio e malessere:

Cambi repentini e ingiustificati di comportamento, come riduzione della concentrazione, isolamento, depressione, paura, sbalzi d’umore, riluttanza ad allenarsi o partecipare alle game, che possono essere accompagnati da cali delle performance sportive.

Disturbi dell’alimentazione.

Segni fisici evidenti o repentini cambiamenti comportamentali, oppure segnali verbali diretti o indiretti di difficoltà.

Ferite come contusioni inspiegabili o sospette, tagli o bruciature, soprattutto sc presenti su parti de1 corpo normalmente non soggette a tali lesioni e non compatibili con l’attività sportiva.

  • Una ferita   per   la   quale   la   spiegazione   sembra   poco

Il minore che racconta di un’azione di abuso che lo ha coinvolto.

Diffidenza verso allenatori, accompagnatori, dirigenti o a1ti’i adulti con cui il minore dovrebbe averne un l’apporto di fiducia.

  • Trascuratezza e frequente perdita di effetti

 

Importante: la presenza di uno o più di questi segnali non costituisce di per sé la prova della presenza di abusi, violenza o molestie. Tali segnali devono essere valutati anche considerando i comportamenti tipici dei minori durante alcune fasi dello sviluppo e della crescita, come la preadolescenza e l’adolescenza, durante le quali cambiamenti di umore e comportamento sono comuni anche in assenza di abusi, violenza o molestie.

 

PROCEDURE DI SELEZIONE DEGLI OPERATORI SPORTIVI

 

Quando l’Associazione instaura una relazione lavorativa, indipendentemente dalla forma, con operatori incaricati di svolgere compiti che comportano contatti diretti e regolari con i minori, richiede preventivamente una copia del certificato del casellario giudiziale conformemente alla normativa vigente.

 

PROCEDURE IN CASO DI POSSIBILE COMPORTAMENTO POTENZIALMENTE RILEVANTE

Tutti i Tesserati sono tenuti ad essere attenti nell’individuare situazioni che potrebbero rappresentare rischi per gli altri e devono segnalare ogni preoccupazione, sospetto o certezza riguardante possibili casi di abuso, maltrattamento, violenza o discriminazione in alternativa alle seguenti figure:

 

  • Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società (Sig. Francesco Deiia – +39 339 663 9284)

 

 

Chiunque sospetti comportamenti preoccupanti può rivolgersi al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società o contattare direttamente il Safeguarding Office della FGI.

 

Nel caso di minori coinvolti, potrebbe essere opportuno segnalare tempestivamente eventuali segnali di disagio ai genitori o tutori legali. Tuttavia, potrebbero verificarsi situazioni in cui collaborare con i genitori o tutori potrebbe essere insufficiente o addirittura dannoso, ad esempio se uno dei genitori fosse coinvolto nell’abuso o dimostrasse incapacità nel gestire la situazione in modo adeguato. In tali casi, sarebbe consigliabile consultare il responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società.

RISPETTO DELLA PRIVACY

 

Il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e il Safeguarding Office della FGI sono tenuti a rispettare gli obblighi di riservatezza stabiliti dal “Regolamento per’ la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” della FGI di cui all’Art. 14.

L’identità del segnalante non può essere divulgata a persone estranee alle autorità competenti per ricevere o trattare le segnalazioni. Questa protezione si estende non solo al nome del segnalante, ma anche a tutte le informazioni della segnalazione che potrebbero indirettamente rivelarne l’identità.

Catania, 01 Agosto 2024 

 

Scarica qui il regolamento 

MODELLO GINNASTICA

 

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